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NUOVOMONDO Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 3 ottobre 2006
 
di Emanuele Crialese, con Charlotte Gainsbourg, Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Aurora Quattrocchi, Filippo Pucillo, Federica de Cola (Italia, 2006)
 
Dalla Sicilia dei sassi in bocca d'inizio Novecento alla cinica accoglienza della dogana allo sbarco ad Ellis Island, l'epopea di un contadino vedovo e analfabeta e della propria famiglia: l'emigrazione dopo aver venduto le capre, la traversata in mare con le tradizionali delizie, e pure l'incontro un po`paradossale con una misteriosa passeggera inglese.

NUOVOMONDO merita rispetto: perché ha il respiro (è il caso di dirlo) largo di un cinema italiano finalmente capace di evadere dai confini meschini delle commediole famigliari, le aspiranti veline e gli intrallucci romani. Senza rinunciare di riferirsi ad un presente, fatto stavolta di immigrazioni, altrettanto miserevoli ma certamente ancora più scottanti. Uscirne non solo geograficamente, ma con uno sguardo cinematografico ambizioso, rispettoso dell'autenticità di una lingua ed il coraggio di muovere le masse. Non a caso è proprio da li che nasce il piano più affascinante e significativo del film: i due blocchi compatti di umanità, quello in partenza sulla nave e l'altro che rimane nella miseria del molo, ripresi dall'alto, mentre si staccano, separati di netto dalla coltellata che divide due destini, forse diversi, probabilmente immutabili.

Crialese (spacciato dalla giuria veneziana per rivelazione) riprende la formula di RESPIRO: fondere lo sguardo diretto del neorealismo (gli abiti del defunto nobiluomo siciliano che vanno ad infagottare gli emigranti) a certi tentativi di evasione onirica, di un Nuovo Mondo dalle cipolle gigantesche trasportate con la carriola, le monete d'oro che crescono sugli alberi ed i fiumi di latte nei quali ritemprarsi. O, ancora, assistere all'alchimia fra il mestiere di un'attrice dalla destabilizzazione anche erotica (là Valerio Golino, qui Charlotte Gainsbourg) e la naturalezza di altri personaggi, colti con intuito fra gente non ancora consumata dal grande schermo (non a caso la più brava e straordinariamente vera è la madre, interpretata dall'attrice teatrale locale, Aurora Quattrocchi).

Sapientemente inquadrato ed ambientato, dal prologo fra le nebbie vaste delle montagne isolane, in campi e significati psicologici giustamente sempre più stretti e punitivi quando affronta i disagi promiscui della traversata o le umiliazioni dello sbarco, NUOVOMONDO si costruisce con una mano che gli faciliterà una comprensione universale (non a caso finirà per rappresentare l'Italia agli Oscar) se non proprio con un segno preciso nella memoria cinematografica. E' il limite di un percorso encomiabile e un po' anonimo (anche pensando agli originali incerti del film precedente), non proprio di maniera perchè commosso ed autentico, con tutti i rischi del risaputo.


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